Da Documenti e Testimonianze

5 gennaio 1636 discorso di Luigi XIII ai Signori del Parlamento et Avvocato Generale Bignon circa il Rifiuto della Verificazione degli editti

Signori ho così grande motivo di essere in collera con voi a causa dell’insolenza dei maestri di richiesta , che , per il timore di lasciarvi trascinati più di quanto vorrei, preferisco che, in luogo mio, sia il cancelliere a testimoniarvi il mio risentimento.

Signor presidente, io non posso assolutamente ascoltarvi prima che il mio parlamento non abbia mostrato la sua obbedienza, ricevendo gli ufficiali che io ho nominato.

Sono molto contento di voi e dei Signori della Gran Camera, ma certamente sono il padrone e punirò come meritano quei maestri di richiesta che oltrepassano i limiti del loro dovere.

Mi è stato detto che vi è un insolente che vi prende a partito; io sarò il vostro secondo.

Signori velo ribadisco con le buone maniere , voglio essere ubbidito.

Tacete voi tutti voglio i fatti e non le Parole.

In Udienza Plenaria ed  in assenza della Gran Camera:

Siete voi  Bignonche avete gettato il primo seme della disubbidienza, il seme della discordia che vedete. Voi mostraste l’altro giorno la scarsa considerazione che avete per il Mio Governo e la mia Persona.

Io vi insegnerò quale è il dovere di un avvocato generale. Inoltre vi ho sempre sentito parlare così male ed a sproposito che non voglio assolutamente ascoltarvi.

Allocuzione del Re al Parlamento :1 agosto 1636

Signori non avrei mai creduto di dovervi convocare per il motivo che vi porta qui. ……. Non è a voi che spetta di immischiarvi degli affari del mio Governo , e non senza un gran malvolere avete potuto nelle presenti condizioni, e tempi di Guerra , pensare a far ciò che avete fatto stamani.

Non parlo di tutto il corpo perché so che la maggior parte mi sono fedeli ed affezionati , ma solo di quelli pieni di malizia, invidia ed incapacità.

Non tollererò in alcun modo , come potete credere , le loro iniziative .

Concludendo vi proibisco di continuare le vs deliberazioni e di cercare di essere i miei tutori , immischiandovi degli affari del Mio Governo e non di quello dei popoli.

Non vi ho fatto studiare per fare i miei Tutori ma per Ubbidire .

Trad. Documents ineditis cfr vol V pag 541-42