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PATOLOGIA GENERALE


 

EZIOLOGIA GENERALE

Tale capitolo della patologia generale va ormai perdendo il valore che aveva una volta . Qualora in un nostro distretto tessutale si dovesse svolgere un processo infiammatorio noi sappiamo che in quella sede  la risposta immunitaria sta rispondendo alla introduzione nel nostro organismo di una sostanza  NON SELF (ANTIGENE) con la produzione di ANTICORPI.

Ma un agente eziologico non è solo la introduzione  di un antigene nel nostro organismo ma anche la azione vulnerante di un trauma fisico  può essere considerato agente eziologico.

I traumi fisici infatti possono determinare necrosi tessutale  ossia di cellule del nostro organismo e tale fenomeno in taluni casi può essere considerato irreversibile.

Ciò infatti deve farci ricordare che eccezion fatta per gli epatociti (cellule stabili )  la maggior parte delle cellule del nostro organismo andando in necrosi moriranno e ciò per il nostro organismo sarà un grave danno.

La rigenerazione cellulare nel nostro organismo è inibita da particolari proteine :  I CALONI. Lo stimolo tossico va valutato non solo qualitativamente ma soprattutto quantitativamente ; i veleni ad esempio sono agenti tossici  che esplicano la loro azione tossica  in poco tempo e con grande efficacia con morte del  soggetto  in breve  tempo.

Inoltre ogni veleno agisce  presso un particolare distretto dell’organismo ma ciò che principalmente ci interessa è sapere quanto tempo impiega (latenza ) un agente tossico di natura chimica per esplicare la sua azione.

INFIAMMAZIONE

L’ infiammazione è la risposta  che i tessuti viventi oppongono ad una offesa ; essa si manifesta con rossore, dolore, calore, tumefazione e functio lesa. Numerosi sono i fattori eziologici della infiammazione ; abbiamo cause esogene e cause endogene ascrivibili all’azione di agenti di natura chimica ,fisica e\o biologica .

Le cause endogene possono essere di tipo autoimmunitario o immunologiche ( stati di ipersensibilita immediata  o ritardata , malattie autoimmunitarie) , tra le cause endogene di tipo chimico abbiamo anche quelle derivate dalla azione di sostanze tossiche del nostro metbolismo intermedio.

Le cause esogene possono essere di tipo fisico , chimico e biologico , esse derivano da agenti presenti nel ostro ambiente circostante quali batteri , virus miceti , protozoi, sostanze chimiche etc.. .

Le infiammazioni si definiscono con il termine della sede anatomica interessata seguito dal suffisso ITE: DERMATITE , POLMONITE , GASTRITE ETC… .

Le infiammazioni i distinguono in acute e croniche , taluni autori definiscono subacute  alcune forme intermedie. Nelle forme acute dette  anche ANGIOFLOGOSI si ha una vasodilatazione nel distrettto tessutale  interessato dalla infiammazione  , nelle forme croniche dette ISTOFLOGOSI  non si verificano evidenti effetti vascolari . Le endocarditi sono infiammazioni croniche dell’ endocardio causate da endotossine  (lipopolisaccaride A del cell wall della parete delle cellule procariotiche gram + : streptococchi).

Le arteriole precapillari precedono le METARTERIOLE che a loro volta presentano una tonaca media molto discontinua . Alle metarteriole fanno seguito i capillari  che attuano uno shunt artero- venoso . Dai capillari si passa alla venula  che presenta  una perete muscolare

Inizialmente discontinua ma che si fa via via  continua . I capillari si distinguono in preferenziali e veri, questi ultimi presentano al loro inizio sfinteri precapillari costituiti da muscolatura liscia  e  che col suo tono modula la apertura o la chiusura di tali capilari veri attuando così una fine regolazione  del flusso ematico  nello specifico distretto tessutale preso in esame.

Il flusso ematico è regolato dalle catecolamine  e da altre sostanze che regolano la apertura  o la chiusura  di questi sfinteri precapillari . I capillari si distinguno in base al tipo di endotelio che presentano; abbiamo  capillari con endotelio continuo, fenestrato cioè costituito da cellule endoteliali che poggiano su di una membrana con pori o fenestrature .

Abbiamo poi i SINUSOIDI detti anche capillari discontinui costituiti da una membrana che presenta ampia discontinuità attraverso cui passano addirittura gli elementi figurati del sangue . Gli scambi capillari si possono verificare  grazie a processi di diffusione  tra le giunzioni  intercellulari delle cellule endoteliali  ; il secondo meccanismo  è un processo di trasporto attivo che richiede dispendio di energia  , esso consiste  nel fenomeno della micropinocitosi.

Esistono forze fisiche che intervengono  negli scambi  tra sangue ed endotelio  ; tali  forze sono la stessa pressione arteriosa  che viene impartita  al sangue dal cuore  ad ogni gittata cardiaca. Abbiamo poi la pressione oncotica delle proteine e  mucopolisaccaridi  dei liquidi tissutali che tendono a far filtrare  liquidi dal sangue  ai tessuti a livello dei distretti tessutali. Altre forze  fisiche invece consentono a livello dei capillari il riassorbimento dei liquidi organici , tali forze sono la pressione osmotica del sangue  e la pressione idrostatica del liquido interstiziale .

Sommando le forze di filtrazione  e quelle di riassorbimento  dei liquidi organici vediamo che si verifica filtrazione  di componenti del sangue presso gli spazi tessutali , tuttavia tale filtrato viene riciclato dal sistema  linfatico che con i suoi capillari  a fondo cieco  passa nei liquidi extracellulari riassorbendo il liquido tessutale in eccesso.

N.B. L’elefantiasi  si ha in seguito  ad insufficienza del circolo linfatico (stasi linfatica ).

Nel corso della infiammazione si avrà una netta prevalenza delle forze che tendono a  fare uscire liquidi  dai vasi procurando il cosiddetto edema. Nel processo infiammatorio intervengono le cellule  mastocitiche ed i tre tipi di granulociti:

Neutrofili = Sono i più importanti polimorfonucleati e presentano nel loro interno granuli primari o azzurrofili  e granuli secondari o specifici che sono  lisosomi .

I granuli primari contengono sostanze come il lisozima , un enzima che attacca  i polisaccaridi del cell wall  batterico.

La lattoferrina  anche si trova nei granuli primari dei neutrofili ,  essa prende ferro dalla transferrina plasmatica .

I granuli secondari sono veri e propri lisosomi  ricchi di enzimi idrolitici. Il granulocito neutrofilo ricava la sua energia da  dalla glicolisi , inoltre tal i cellule  agiscono tramite il fenomeno della fagocitosi , i granulociti come i macrofagi derivano  dalla cellula progenitrice G.M.

Eosinofili =  Tali cellule  non sono ben conosciuti nella loro funzione . Sono ricchi di granuli con enzimi come  la deaminossidasi  che trasforma  l’ istidina  in istamina . Tale amina  biogena  è  responsabile  durante  la  flogosi della vasodilatazione concomitante.

Basofili = Come le Mast-zellen tali cellule  fungono da depositi di mediatori chimici che intervengono durante la la infiammazione  come la istamina , eparina, fattori chemiotattili, proteine basiche .

Mast-Zellen = L’origine di tali cellule  è molto dubbia  ; alcuni pensano che abbia una origine unitaria , secondo altri i polimorfonucleati  basofili  diventano mast-zellen  quando  fuoriescono dal sangue per diapedesi e  nei tessuti ; cioè avrebbero un comportamento simile  a quello dei monociti che nei tessuti si differenziano in macrofagi.

Infine alcuni autori  ritengono che tali cellule  derivano dai linfociti. Recentemente  si ritiene  che le  mast-zellen derivano dalle CFUSche si differenziano poi nei tessuti in masociti.

Macrofagi = Queste cellule  derivano dalle CFU, cellule progenitrici che si trovano nel midollo osseo. Esse si differenziano in monociti che immessi nel sangue periferico raggiungono i distretti tessutali dove si differenziano in macrofagi che esplicano la loro azione  fagocitaria , essi sono ricchi infatti di lisosomi in cui abbondano enzimi idrolitici.

I macrofagi prendono attiva parte  alla risposta immune ed  al processo della infiammazione . Tuttavia la loro importanza durante  la flogosi èminore di quella rivestita dai polimorfonucleati.


IMMUNOLOGIA

MALATTIE DEI LINFOCITI UMANI


RISPOSTA CELLULO MEDIATA


INTERFERONE


MIF [ Migration InhibitorFactor]


TOLLERANZA


Allergia


PATOLOGIA GENETICA


MAPPATURA GENICA


MAPPAGGIO GENICO AL  22 NOVEMBRE 1985


LEGGI DI MENDEL


MUCOPOLISACCARIDOSI


SINTESI DI ANTICORPI


INATTIVAZIONE CROMOSOMICA


EMOGLOBINOPATIE


ONCOLOGIA


GENERALITA'


ONCOGENI


CARCINOGENESI E CANCEROGENESI


PATOLOGIA METABOLICA


GENERALITA'


TIROIDE


DIABETE


DISLIPIDEMIE


COLLAGENOPATIE


MALATTIE DEL RICAMBIO DEL CA e P


ENDOCRINOLOGIA


GENERALITA'


BIOCHIMICA


MALATTIE MOLECOLARI


GONADI


ANEMIE

GENERALITA'


ANEMIE EMOLITICHE


TALASSEMIE


GRUPPI SANGUIGNI


GENERALITA'


GRUPPI A-B-0


SISTEMA RH


ERITROBLASTOSI FETALE


ABORTI IMMUNOLOGICI


ANEMIE EMOLITICHE AUTOIMMUNI


COAGULAZIONE e SANGUE


GENERALITA'


MALATTIE EMORRAGICHE


FIBRINOLISI


GRANULOCITOPATIE


LEUCEMIE


LEUCEMIA LINFOIDE ACUTA


LEUCEMIE CRONICHE


Appendice

Test di Coobs

Napoli - Italia-

21  Giugno 1986

Review 21 Novembre 2021

F.To Dr. Alessandro Finelli MD-PhD

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